venerdì 6 febbraio 2015

Lezioni di vita da Jane Austen

Chi mi conosce sa che la mia scrittrice preferita è Jane Austen.
Ho iniziato ad amarla quando i miei zii, nel lontano 2005, mi regalarono ''Orgoglio e Pregiudizio''; all'inizio avevo i miei dubbi, devo ammetterlo, perché mi chiedevo ''ma come si parlava e scriveva ai tempi? Non ci capisco niente!'' e ''che cavolo di nome è Fitzwilliam?'', però appena terminato il libro ho iniziato ad amare ogni cosa ad esso legato: l'ironia della Austen (che ho ritrovato anche nei suoi altri libri), l'epoca, il modo di scrivere, le lettere (che purtroppo oggi non vanno più tanto di moda.. grazie, tecnologia), la personalità di Elizabeth e lui, Mr Darcy.

Esatto, esatto. Descrizione perfetta.

Coincidenza, quello stesso anno uscì ''Orgoglio e Pregiudizio'' di Joe Wright con Keira Knightley e Matthew McFadyen, di conseguenza vidi lo sceneggiato della BBC con Colin Firth - ah, la scena del lago - e lì la mia sanità mentale alzò bandiera bianca.


Pian piano ho iniziato a leggere tutti i libri della Austen - romanzi canonici e altre opere - e ciò che più mi ha colpito è il modo con cui la scrittrice descrive la realtà dell'epoca, con un'ironia sottile ma talvolta feroce che non tutti riescono a comprendere; inoltre ci sono svariate citazioni in ogni suo libro che rientrano nel mio modo di pensare. Eccone una per romanzo.


1. Orgoglio e Pregiudizio


''Sono poche le persone che amo davvero, e ancora meno quelle che stimo. Più conosco il mondo, più ne sono insoddisfatta; e ogni giorno conferma le mie certezze sull'incoerenza della natura umana, e su quanto si possa fare poco affidamento in ciò che appare merito e buonsenso.'' - Elizabeth Bennet


Questa penso sia una delle citazioni che più amo di sempre: è così chiara e attuale che non c'è bisogno di aggiungere altro. Oltretutto Lizzie è una delle mie eroine letterarie preferite: è intelligente, ironica, sagace, non si lascia intimorire da nessuno ed è realista quanto basta.

2. Ragione e Sentimento


"Non è il tempo o l'occasione che determina l'intimità; è solo il carattere. Ad alcuni sette anni non basterebbero per conoscersi, e sette giorni sono più che sufficienti per altri.'' - Marianne Dashwood

Parlando in base ad esperienze personali, è successo con il mio ragazzo e con una delle mie migliori amiche: appena incontrati, sembrava ci conoscessimo da una vita. Le persone che conoscevo da più tempo, invece, si sono rivelate perfette estranee. C'est la vie, dicono i francesi!


3. Emma





''Perché non abbiamo afferrato subito il piacere? Quanto spesso la felicità è distrutta dalla preparazione, dalla sciocca preparazione!"

Questa citazione è del caro (ma non tanto) Frank Churchill, però la prima volta che l'ho letta mi ha fatto molto pensare: l'essere umano è fatto di razionalità ed impulsività, e non sempre siamo in grado di utilizzarli in modo bilanciato. Quante volte abbiamo pensato, ripensato e ancora pensato su qualcosa quando bastava semplicemente agire d'istinto per raggiungere, seppure per un'istante, la felicità? Il succo di ciò che voleva dire la Austen - sotto le spoglie di Churchill - è: carpe diem.


4. L'Abbazia di Northanger



''L'amicizia è certamente il miglior balsamo per le piaghe di un amore deluso.'' - Isabelle Thorpe

D'accordo, non era vera amicizia tra Catherine e Isabelle, ma il senso è questo: l'amicizia è fondamentale, non solo per far fronte all'amore ma anche per i problemi di tutti i giorni. L'amicizia, quella reale, è il miglior balsamo per le piaghe della vita.


5. Persuasione





"Non esistono difetti fisici che la piacevolezza dei modi non possa a poco a poco rendere accettabili". - Anne Elliot


Questo pensiero di Anne lo accolgo completamente; ci sono persone che non rispettano i soliti canoni di bellezza ma che piacciono. Personalmente, penso che i difetti fisici siano relativi: è vero che anche l'occhio vuole la sua parte, ma se un ragazzo (o una ragazza) ha un carattere piacevole e quindi risulta essere attraente, l'aspetto fisico passa decisamente in secondo piano.



6. Mansfield Park




 "E ricordate che essendo così progredite negli studi e così intelligenti, dovrete essere sempre modeste; poiché per quante siano le cose che già sapete, ve ne rimangono molte altre da imparare." - Mrs Norris


Rispetto alle donne dell'800, adesso abbiamo molte più conoscenze e, avendo accesso allo studio e un'istruzione, molte più possibilità lavorative, ma dobbiamo ricordare di non limitarci mai solo a ciò che abbiamo imparato fino ad un dato momento: dobbiamo vedere oltre. Questa frase in effetti mi piace perché la trovo molto attuale, dato che in Medio Oriente la questione è molto spinosa circa l'istruzione delle donne. Ma sarebbe abbastanza lungo l'argomento, quindi mi limito a dire che concordo nel dover essere modeste, perché oggi abbiamo modo di accrescere la nostra cultura, ed oltretutto come si dice: non si smette mai di imparare.



Ce ne sarebbero tantissime altre di citazioni che mi hanno colpita all'interno dei romanzi della Austen, ma se le avessi scritte tutte avrei creato un post immenso - e non penso sia caso!
Ciò che ho scritto fin'ora è un mio personale omaggio ad una maestra di vita, femminista ''ante litteram'' e una delle mie scrittrici preferite... Non dimentichiamo che grazie a lei ho conosciuto Colin Firth e sempre grazie a lei ho potuto vedere The Lizzie Bennet Diaries e Emma Approved (che ho adorato)!

... E tra l'altro, ho sempre voluto una maglietta simile:










sabato 28 giugno 2014

I telefilm da vedere nella stagione televisiva 2014/2015.

In America ci sono telefilm che vanno, che vengono e soprattutto telefilm che restano.
Alcuni di essi avranno sempre uno spazio nel mio cuore (Sex and the City, Will & Grace, Scrubs e Friends su tutti), altri avrei voluto finissero in modo diverso (leggi: How I met you mother) ma comunque la maggior parte dei telefilm che seguo mi lasciano un segno.

La stagione televisiva americana inizierà a settembre con novità interessanti; ci sono svariate serie di cui ho letto la trama e che mi hanno incuriosita, ma 5 in particolare mi hanno più colpita e potrebbero avere seguito se sviluppate bene, coerentemente ed in modo accattivante. Vediamo quali.

SELFIE


Questa serie è prodotta dalla ABC e vede come protagonista la simpaticissima Karen Gillan (Amy Pond in Dr Who) e Jon Cho (Sleepy Hollow). La Gillan è Eliza Dooley, una tipica ventenne di oggi dipendente dai social e dai ''like'' che, mollata ed umiliata, chiede aiuto ad un esperto di marketing nella società in cui lavora per provare a riscattare la sua immagine ed andare oltre il mondo online, vuoto e superficiale.
Penso sia una comedy fresca e diversa dalle solite che sono proposte annualmente; oltretutto, bisogna aggiungere che si ispira a My Fair Lady, film con Audrey Hepburn e Rex Harrison, quindi ci sono buone speranze che possa essere una bella novità per la prossima stagione televisiva.
Ecco il trailer!


GRACEPOINT


Un bambino di undici anni viene trovato morto sulla spiaggia di Gracepoint, e questo evento, insieme alle indagini svolte dai due detective Carver e Miller tenderà a stravolgere gli equilibri  della cittadina. Con David Tennant, Anna Gunn e Nick Nolte, è il remake americano di Broadchurch, che nel Regno Unito ha avuto molto successo; l'unica differenza è che i produttori hanno promesso un finale diverso dall'originale. 
Questo è il trailer!


GALAVANT


Credo che anche questa sia una serie molto originale, sulla scia di Once Upon A Time (in effetti è prodotta sempre dalla ABC). E' una fiaba sottoforma di musical che segue le avventure di Galavant, un principe che vuole vendicarsi contro chi gli ha rubato il vero amore. Le musiche sono del compositore premio Oscar Alan Menken (Sirenetta e La Bella e la Bestia, per capirci), quindi potrebbe essere un gioiellino della prossima stagione televisiva americana.
Ecco il trailer!


MOZART IN THE JUNGLE


Ho visto il pilot, uscito qualche mese fa, e già mi ha conquistata. Gael Garcia Bernal è il protagonista, un giovane ed eccentrico direttore d'orchestra, affiancato da Malcom McDowell nei panni del direttore prossimo alla pensione e Lola Kirke, che nella serie è una giovane e promettente oboista che si sostenta dando lezioni di musica e sogna di entrare in una grande compagnia.
La serie è prodotta da Amazon, e penso che tra sesso (che ormai è presente in quasi ogni serie) e musica classica potrà piacere al pubblico. 


BATTLE CREEK



Una serie creata da Vince Gilligan (padre dello spettacolare Breaking Bad) e prodotta da Bryan Singer (X-Men) e Dean Winters (30 Rock) non può non essere vista; senza contare che nel cast c'è anche quell'adone di Josh Duhamel.
Battle Creek ha come protagonisti due detective con visioni differenti sul mondo i quali devono fare squadra per ripulire le strade della città, appunto, di Battle Creek usando inganno, cinismo e astuzia.



Questi sono i 5 telefilm che sicuramente vedrò perché sono quelli che, come detto precedentemente, più mi hanno colpita, ma adesso mi tocca fare una carrellata di altre serie di cui consiglio ugualmente una visione, e che credo possano essere interessanti.

Madame Secretary: political drama incentrato sulla vita di un Segretario di Stato alle prese con la politica internazionale e interna ed una complicata vita familiare.

Better Call Saul: spin off di Beaking Bad, narrerà le vicende dell'avvocato Saul Goodman. Creato da Gilligan e Peter Gould, inizierà nel novembre 2014.

How to get away with murder: è un drama creato da Peter Nowalk e Shonda Rhymes - regina della televisione americana grazie ai suoi Grey's Anatomy e Scandal, incentrato su alcuni studenti di legge e sulla loro professoressa di diritto penale che verranno coinvolti nella progettazione di un omicidio che cambierà le loro vite. 

Unbreakble Kimmy Schmidt: comedy creata da Tina Fey e Robert Carlock che ruota attorno ad una donna fuggita da una setta religiosa che decide di ricominciare una nuova vita a New York.

Gotham: ennesimo adattamento di Batman, ma questa volta si parte dall'inizio della storia, sulla moda dei vari prequel  televisivi quali Hannibal e Bates Motel. Il protagonista è il detective Jim Gordon, uno dei pochi agenti non disonesti e corrotti di Gotham City, la cui vita si incrocerà con un bambino che ha assistito impotente all'omicidio dei suoi genitori.

Grace and Frankie: questa serie (che andrà in onda su Netflix nel 2015) è diretta da Tate Taylor, regista di The Help - film stupendo, ne consiglio la visione - e scritta da Marta Kauffman (Friends) e Howard Morris. E' una comedy che vede come protagoniste Jane Fonda e Lily Tomlin ed è incentrata sulla vita di due donne, nemiche da sempre, che vengono informate dai rispettivi mariti che si sono innamorati e che vogliono sposarsi l'uno con l'altro.



Adesso non bisogna far altro che aspettare e vedere effettivamente se le medio-alte aspettative per queste serie saranno mantenute!


Bonus: eccomi nel momento in cui una serie televisiva che ho amato particolarmente termina (e dopo il finale di How I met your mother. No, non riuscirò mai ad accettarlo).





domenica 11 maggio 2014

#BringBackOurGirls ed i diritti delle donne

Poco meno di un mese fa, 200 studentesse nigeriane sono state rapite da Boko Haram, gruppo radicale il cui nome in lingua Hausa significa ''l'educazione occidentale è peccato''; infatti, ha dichiarato che le ragazze saranno vendute, trattate come schiave e sposate a forza in quanto forte oppositore dell'istruzione occidentale e soprattutto dell'istruzione delle donne, cercando così di accrescere l'analfabetismo e la povertà in Nigeria. I terroristi di Boko Haram rivendicano questo rapimento in nome di Allah, anche se il profeta stesso incitava gli uomini a trattare le donne con gentilezza e senza discriminazioni di genere. Essi quindi hanno una visione distorta e perversa dell'Islam, in quanto vedono l'istruzione delle donne e tutto ciò che è occidentale come un pericolo perché con ciò si pensa, si ragiona, e si è più difficili da controllare e manipolare.
Tutto il mondo si sta mobilitando, e numerosissimi personaggi dello spettacolo, senza dimenticare la First Lady Michelle Obama, hanno condiviso su Facebook e Twitter foto a favore della liberazione di queste ragazze.


Emma Watson
Michelle Obama

Penso che tutto ciò sia sconvolgente e gravissimo: viviamo nel 2014, abbiamo fatto passi da gigante in ogni campo ma siamo ancora molto arretrati in quello dei diritti umani; ogni giorno si sentono e si leggono vicende di donne uccise, violentate, rapite e seviziate, di matrimoni riparatori e di stupri di guerra, di prostituzione forzata e di aborti selettivi, eppure gli Stati non agiscono in modo fermo per evitare tutto ciò e per tutelare donne e bambine.
Quando ho letto di quello che è accaduto in Nigeria non ho potuto fare a meno di pensare a Malala Yousafzai, che subì un attentato per mano dei talebani pakistani per aver aperto un blog a soli 13 anni documentando proprio il regime dei talebani pakistani contrari ai diritti delle donne ed alla loro istruzione; non sono quindi rari i casi, soprattutto in Asia ed Africa, in cui le donne sono discriminate, trattate come oggetti e merci di scambio, non sono rispettate e viene così calpestata la loro dignità di esseri umani.
Le mamme delle ragazze rapite hanno accusato il leader nigeriano Goodluck Jonathan di non essersi mobilizzato subito e abbastanza per aiutare le loro figlie, ed anzi di aver cercato di nascondere il tutto. Non so se questo sia vero o meno, ma parlando in generale è quello che molto spesso succede in queste situazioni: tacere e restare in silenzio. Un silenzio che cela dentro di sè grida di aiuto, richieste che non sono ascoltate, l'utopia che prima o poi le voci delle donne siano ascoltate e portino a dei risultati concreti.

Cosa si può fare?

Prima di tutto è importante utilizzare i social quali Facebook e Twitter con l'hastag #bringbackourgirls per mobilitarci ed apportare in minimo il vostro, il nostro contributo. Oltretutto basta andare sul sito di Amnesty International per firmare l'appello per riportare indietro le nostre ragazze; magari può sembrare poco, ma può valere molto per chi crede, nonostante tutto, nei diritti umani e soprattutto in quelli delle donne.

domenica 4 maggio 2014

Audrey Hepburn, quando l'eleganza è immortale

Avevo solo 16 anni quando, facendo zapping in un pomeriggio di nullafacenza, vidi questo film in bianco e nero con protagonista una ragazza innamorata perdutamente (e non ricambiata) del figlio del padrone di casa di cui il padre era autista: quel film era Sabrina di Billy Wilder e quella ragazza un po' sciatta che diventa, dopo un soggiorno a Parigi di un paio d'anni, una donna di classe ed elegante era interpretata da Audrey Hepburn.
Audrey Hepburn in Sabrina (1954)
Ovviamente non sapevo chi fosse, ma ne ero terribilmente affascinata e dopo aver amato il film dopo una sola visione decido di saperne di più. In quel momento ho capito che lei sarebbe diventata la mia attrice preferita.

Audrey Hepburn è nata il 4 maggio del 1929, vuole diventare una ballerina ma abbandona il suo sogno a causa della malnutrizione dovuta alla Seconda Guerra Mondiale; decide così di tentare la carriera di attrice. I suoi film sono diventati un cult, basti ricordare (oltre Sabrina) anche My Fair Lady, Vacanze Romane, Cenerentola a Parigi, Guerra e Pace e soprattutto Colazione da Tiffany, film tratto dall'omonimo libro di Truman Capote che ha portato l'attrice stessa ad essere un'icona mondiale grazie alla sua interpretazione della modella/escort Holly Golightly, sdoganando gli occhiali Ray-Ban Wayfarer ed il LBD (little black dress).
Colazione da Tiffany (1961)
Ma Audrey Hepburn non è solo un'attrice: nella vita privata ha amato ed ha sofferto, ha avuto tre aborti spontanei ed ha colmato il suo senso di maternità con Sean, avuto dal primo marito Mel Ferrer e Luca, avuto dal secondo marito, lo psicanalista italiano Andrea Dotti; oltretutto fino alla morte, avvenuta nel 1993 a causa di un cancro, si è dedicata anima e corpo alla beneficenza ed ai viaggi per conto dell'UNICEF, tanto che il figlio Sean nello stesso anno della morte della madre ha fondato l' Audrey Hepburn Children's Fund per favorire la scolarizzazione nei Paesi africani.


Ho dedicato questo articolo a lei proprio oggi che avrebbe compiuto 85 anni. Ci sono vari motivi per cui la Hepburn è la mia attrice preferita e fonte di ispirazione: è fine, di una classe intramontabile ed innata che non tutte hanno; ha dettato, come ho accennato prima, molte mode (uno dei suoi migliori amici era Hubert de Givenchy), con le sue esperienze ci ha dimostrato che la vita è piena di ingiustizie e sofferenze, ma non per questo dobbiamo arrenderci ad essa, anzi, dobbiamo combattere fino alla fine con un sorriso sulle labbra. Infatti, diceva: <<Credo nel rosa. Credo che ridere sia il miglior modo per bruciare calorie. Credo nel baciare, baciare molto. Credo nell'essere forti quando tutto sembra andare storto. Credo che le ragazze felici siano quelle più carine. Credo che domani sia un altro giorno e credo nei miracoli>>.

Insomma, se dovessi descrivere Audrey Hepburn con tre aggettivi, sarebbero: elegante, coraggiosa, immortale.
Buon compleanno, Audrey!


P.S. molto carino il doodle di Google a lei dedicato!